
L’inizio del mese ha avuto come protagoniste le aste nazionali di arte moderna e contemporanea, le quali hanno ottenuto eccellenti risultati e confermano l’andamento di mercato che vede in crescita il settore del figurativo e della scultura.
Il Ponte, grazie a un accuratissimo catalogo curato da Freddy Battino, ha raggiunto un notevole risultato con vendite che hanno superato i 6 milioni e mezzo di euro con un tasso di venduto del 90% in lotti e ha inoltre segnato nuovi record per gli artisti Antonio Sanfilippo, Irma Blank, Mario Negri, Emilio Scanavino.
Quest’ultimo con l’opera “Trionfo della morte” ha raggiunto i 140.000€ di aggiudicazione da una stima di partenza di 70-100.000€.
In occasione dell’asta Palazzo Crivelli era affollatissimo di collezionisti e dealer da tutto il mondo e hanno inoltre partecipato in collegamento telefonico moltissimi stranieri, in particolare da Cina, Giappone e Russia.
Top lot della serata “Superficie bianca – 2 – II” l’opera del 1977 di Enrico Castellani che da una stima di 200-250 mila euro è volato a 450mila euro diritti di asta compresi, vendita che fa pensare alla ripresa del mercato di un grande maestro scomparso recentemente.
Enrico Castellani, Superficie bianca – 2 – II, 1977
Acrilico su tela estroflessa
100 x 120 cm
Emilio Scanavino, Il Trionfo della morte, 1961
Olio su tela
200 x 300 cm
Blindarte di Napoli (totale asta 1.400.000 euro diritti inclusi) si distingue per due vendite in particolare: “Ritratto della Principessa Giovanna Pignatelli d’Aragona Cortés”, contesissima serigrafia di Andy Wharol del 1975 che da una stima di 120.000-180.000€ raggiunge i 210.000 euro diritti inclusi.
“Opening”, opera del 1983 di Richard Hambleton, viene aggiudicata a un collezionista americano per 185.000 euro (diritti inclusi) contro la stima iniziale di 7-10 mila euro.
Si può dire sia proprio lui uno dei protagonisti delle aste di questa primavera, dato che il 26 giugno un’altra sua opera, “As the world burns” verrà venduta all’asta da Artcurial a 474.000€ (prezzo incluso di spese) con una stima iniziale di appena 120-150 mila euro.
Andy Wharol, Ritratto della Principessa Giovanna Pignatelli d’Aragona Cortés, 1975
Acrilico e serigrafia su tela
66 x 56 cm
Richard Hambleton, Opening, 1983
Acrilico su tela
217 x 139 cm
Periodo molto positivo anche per la casa d’aste Wannenes Art Auctions che chiude a 1.147.410 euro diritti inclusi.
Anche in questo caso le vendite confermano il trend di crescita per il Realismo magico e la pittura figurativa, come si denota dall’ottimo risultato ottenuto da “Vaso di fiori” del 1936 di Antonio Donghi che raggiunge i 56.250 euro diritti inclusi, da una stima di 40-50.000€.
Protagonista annunciato – l’opera era in copertina al catalogo – Alighiero Boetti, aggiudicato a 137.000 euro diritti inclusi con “Sciogliersi come neve al sole”, piccolo ricamo bianco del 1988: record di aggiudicazione l’opera più piccola mai venduta in asta e cifra mai raggiunta da un Boetti total white sul mercato pubblico. L’arazzo partiva da una stima di 20.000-30.000€.
Alighiero Boetti, Sciogliersi come neve al sole, 1988
Ricamo su tessuto
20 x 21,5 cm
Farsetti Arte di Prato, con le sue aste tenutesi l’8 e il 9 giugno, arriva a un totale di 4.000.000 euro diritti inclusi.
Presentati in asta artisti di fama internazionale ormai storicizzati e che rappresentano un investimento solido e sicuro, lontani dalle temutissime speculazioni del mercato dell’arte.
Punta di diamante Alberto Savinio che, con l’olio su tela “Pégase”, viene aggiudicato a 272.200 euro diritti inclusi da una stima iniziale di 200-300mila euro.
Molto bene anche la piccola opera di tecnica mista su carta di Alberto Burri “Combustione T. n. 7” del 1959 che come spesso accade supera la stima massima raggiungendo i 204.950€ diritti compresi.
Alberto Burri, Combustione T. n. 7, 1959
Carta, acrilico, vinavil, combustione su carta
35,5 x 26,6 cm
Alberto Savinio, Pègase, 1930
Olio su tela
74 x 92 cm
Pandolfini chiude l’asta dell’11 giugno a 1.201.542 euro diritti inclusi e un tasso di vendita del 65% in lotti.
Tra le opere in asta tre opere di Jean-Michel Basquiat, tipiche “cartoline” dei primi anni ’80 che raffigurano temi cari all’artista, vengono aggiudicate rispettivamente per 93.750€, 62.500€ e 131.250€ (lotti 82-83-84; spese incluse) per un totale di quasi 300.000 euro.
Ottimi risultati anche per Sebastian Matta, l’artista cileno punto di riferimento per l’astrattismo italiano, che con l’opera “Tu beninteso cascellato” del 1963 viene venduto a 56.250€ da una stima di 40.000-60.000 euro.
Mario Schifano arriva a 31.250 euro con l’opera di grandi dimensioni “Senza titolo” raffigurante palme e cuori.
La sezione della scultura vede protagonista il bronzo “Marat, scultura volume” di Giò Pomodoro venduta a 47.500 euro da una stima di 40.000-60.000€.
Sebastian Matta, Tu beninteso cascellato, 1963
Terre colorate su tela riportata su tavola
120 x 175 cm
Giò Pomodoro, Marat, scultura volume, anni ’70
Bronzo
180 x 60 x 60 cm
Jean-Michael Basquiat, Senza titolo, 1982
Lotto 82
Acrilico, olio e pigmenti organici su cartolina
17,78 x 12,7 cm
Jean-Michael Basquiat, Senza titolo, 1981
Lotto 84
Acrilico, olio e pigmenti organici su cartolina
17,78 x 12,7 cm
Jean-Michael Basquiat, Senza titolo (Everlast), 1982
Lotto 83
Acrilico, olio e pigmenti organici su cartolina
17,78 x 12,7 cm
Le sfumature dell’arcobaleno dell’arte sono infinite: scegliete la vostra preferita!